- Bé, in genere mi piace sperimentare, quando mi accingo a strutturare una trama dal fondotinta Giallo. Tengo a precisare che, per il momento, mi sto solo allenando a prendere confidenza col concetto di suspance. Essendo ancora un esordiente sò di avere ancora tanto da imparare, ed è una sfida che mi esalta.
- Quali tecniche sceglie, dove trae abitualmente l'ispirazione?
- Oddio... mi viene in mente una breve frase di Maxime Chattam, che lui ama ripetere spesso, e che trovo molto appropriata per rispondere alla sua seconda domanda. Lui dice che: "La verità supera troppo spesso e di parecchio la finzione". Ed io aggiungo, purtroppo!
- Vero, concordo. Ed a proposito della sua tecnica?
- Si, rispondo tosto. Diciamo che, nell'istruire una nuova trama, tento di mutuare dai fatti di cronaca, perchè spesso ti si presentano occasioni troppo ghiotte per ignorarle. Non che mi manchi l'immaginazione di inventarmele di sana pianta, sia chiaro. Ma in questo modo, di solito, posso raccontare al lettore una storia di cui, magari, ha solo sentito sussurrare. O che forse lui non conosce, o, per lo meno, di cui potrebbe ignorare quei dettagli più misteriosi, che tanto attraggono la curiosità di chi ama essere tenuto al corrente. E poi, in tutta onestà, ispirarsi in parte a fatti reali, fa inpennare il volume dei consensi. E per chi, come me, cerca visibilità è un valido punto di partenza. Astuto, direi
- E perchè concentra il suo sforzo narrando di assassini, crimini e sangue?
- E' vero, il mondo è già così pieno di violenza, e la letteratura internazionale pullula di libri su serial killer, criminali e gente che muore con efferata violenza. Certo, potrei scegliere fra decine di altri soggetti letterari, escludendo il fattore morte. Ma nemmeno si può ignorare quanto l'omicidio... tiri! Tuttavia, sento di poter dire anche la mia sull'argomento. Penso che, per quanto mi riguarda, è il momento di battere questa pista.
- Cosa glielo fa credere? Quale variante narrativa ritiene di poter offrire al lettore?
- Bella domanda, cazzuta direi! Mi perdoni la licenza. L'obiezione sollevata da lei mi pare più che legittima., e le potrei rispondere: perchè no, allora. In realtà ho scelto di affrontare il tema Thriller usando un approccio morbido; imprimo un ritmo leggero alla trama. Costruisco personaggi con un profilo che si presenta, da subito, simpatico o insopportabile. Cinico o buono, canaglia o eroe.
- Insomma, il solito ritornello del buono e del cattivo?
- Non direi. Piuttosto parlerei di dualità caratteriali fra i personaggi principali, una costante che impera nei miei racconti. Ma soprattutto, il ritmo da me individuato, lo regge la Battuta, quella con la B maiuscola! Chi mi legge ha imparato a riconoscere la mia firma, diciamo così. Trovo irresistibile mescolare l'ansia che genera una sana suspance, con l'allegria che scaturisce da una genuina battuta; meglio se cinica ed un po' volgare. Non troppo, però.
Cerco di proporre trame che ci appartengono. Inoltre, considero il binomio tensione e comicità, una deliziosa alchimia letteraria, una proprietà molto italiana. Ma anche un indice di intelligenza narrativa. Mi passi l'espressione, non vorrei apparire presuntuoso. E' una pura considerazione personale.
- Insomma, è un po' come dire: possiamo ridere anche della Morte , giusto?
- In effetti... sì, credo lo si possa ufficializzare. D'altra parte, scrittori come Connelly, Patterson e lo stesso Faletti, ce lo dimostrano di continuo!
- Mi pare ben argomentata la sua posizione, lei ha idee molto chiare. Può dirci altro?
- Ci può giurare, potremmo discutere sino a dopodomani, ma aggiungerò solo un'altra cosa. Io scrivo di delitti e crimini, è vero. Ma sono storie che possono accadere, storie di vite al limite. Di quell'universo criminale di cui la gente, seduta nei bar a far colazione con briches e caffè, non ha mai avuto un'esperienza diretta, per fortuna! Ma sono anche storie farcite di onesta ironia e comicità, tanto da allegerire la realtà. In ogni caso, si tratta di stoire che, seppur effimere o tragiche, sono stoire su cui la gente che legge, la gente attenta, vuole essere informata.
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