Alle volte diamo per scontate certe cose; c'è assuefazione verso cose che vediamo, osserviamo, sentiamo.
Eppure, nelle origini di certe credenze, cercandone il perché, emergono particolari che non ti aspetti!
Per tutti noi, l'idea della stella, è quella a cinque punte. Così ce la figuriamo ed è così che la vediamo, spesso, anche nei disegni che rappresentano il cielo di notte. Andando indietro nel tempo, scopriamo che anche gli antichi egizi rappresentavano la stella allo stesso modo. Eppure, se osserviamo le stelle a occhio nudo, appaiono più semplicemente come punti luminosi. Allora viene da chiedersi: perché le stelle vengono continuamente rappresentate proprio con cinque punte?
Ebbene, la risposta esatta potrebbe giungere proprio da una lettura simbolica, ossia: la stella è in realtà il simbolo esoterico dell’Uomo. Le cinque estremità indicano: le gambe, le braccia e il capo.
Questa credenza viene mantenuta viva anche dalla letteratura ‘simbolica’, che fra l'altro, su questo punto, scrive: “La stella che ci appare è la stella del Genio Umano; la Stella del Microcosmo che, in magia, impersonifica il segno della Volontà Sovrana. Per raggiungere una tale valenza, essa deve essere tracciata in guisa da potervisi inscrivere una figura umana. Deve, cioè avere la punta rivolta verso l’alto!”
Il pentacolo è quindi simbolo dell’Uomo e, come detto poc'anzi, l'idea della stella a cinque punte viene spesso accostata al cielo notturno. La ragione di questo abbinamento va cercata nella tradizione ermetica, un elaborato e profondo pensiero che, sconosciuto ai più, tra le altre cose, recita così: “Tutto ciò che è in alto è come ciò che è in basso; tutto ciò che è in basso è come ciò che è in alto. E questo per realizzare il miracolo di una cosa sola, da cui derivano tutte le cose, grazie ad un’operazione sempre uguale a se stessa!” Spieghiamone bene il senso, utilizzando un linguaggio più accessibile:
l’Uomo (il microcosmo, ciò che è in basso) e l’Universo (il macrocosmo, ciò che è in alto) si riflettono a vicenda, essendo l’uomo parte del Creato, e sua più alta espressione. Sicché non potrebbe essere altrimenti.
In conclusione, l’uomo nasce dall’universo e così, il pentacolo (microcosmo) viene collocato nel Cielo (macrocosmo), in quanto da esso è stato generato. In tal modo un cerchio si chiude: ciò che per molti è una credenza scontata, ovvia e se volete pure banale... per pochi altri rappresenta un'affascinante rivelazione cosmica. Siamo tutti parte di tutto!
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