Secondo l’ultimo rapporto dell’Istat, nel 2012, oltre 26 milioni di persone dichiarano di aver letto almeno un libro nell’ultimo anno. Si tratta del 46 per cento degli intervistati, una percentuale simile al rapporto dell’anno precedente.
Le donne leggono di più degli uomini: il 51,9 per cento della popolazione femminile nel corso dell’anno ha letto almeno un libro rispetto al 39,7 per cento di quella maschile. Questa differenza nelle abitudini di lettura tra maschi e femmine si comincia a manifestare già a partire dagli 11 anni. La fascia di età nella quale si legge di più è quella tra gli 11 e i 14 anni.
I lettori più assidui sono al nord e al centro, nel sud e nelle isole, invece, i lettori scendono al 34,2 per cento della popolazione.
In Italia una famiglia su dieci non ha libri in casa e il 63,6 per cento ne ha al massimo cento. Il 46 per cento dei lettori ha letto al massimo tre libri in un anno, mentre solo il 14 per cento della popolazione ha letto più di 12 libri in un anno.
Ebbene, a conti fatti, con questi numeri, diventa molto difficile fare una scelta. A mio modesto parere, fatta eccezione per poche virtuose “piazze”, la scelta di investire su un'offerta di servizi legata alla lettura, comporterebbe rischi elevati e con ricavi troppo suscettibili dell'attuale situazione socio economica. E se invece si trattasse di una libreria leggera? Magari... di una libreria virtuale?
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