Creatività: cos'è realmente? Creativity, what really?

Creatività, una bella parola. Ma cosa si vuol intendere?

Be', naturalmente ognuno ha la sua legittima opinione; io proverò ad illustrare la mia. Creatività” potrebbe essere la capacità di vedere il mondo come non è! Allora è lecito chiedersi anche: ma è un dono innato solo da invidiare a “prescelti” oppure una capacità che si può acquisire e migliorare durante la vita? Creatività potrebbe anche essere unire elementi già esistenti con “connessioni” nuove; che siano utili. La novità e l’utilità sono concetti imprescindibili. Ma essere creativi potrebbe significare anche rompere le regole esistenti per crearne delle altre migliori, destabilizzanti. Ciò potrebbe rappresentare un rischio ovvero: un uomo che ha un’idea nuova può risultare uno svitato. Ma sarebbe uno svitato con “scadenza certa”; cioè finché novità non ha successo. In quel caso diverrebbe un genio creativo.
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Well, of course everyone has their own legitimate opinion, and I'll try to illustrate mine: "Creativity "might be the ability to see the world as it is!
So it is questionable as well: it is an innate gift only as good at "selected" or a skill that you can acquire and improve during the life? Creativity may also be to combine existing elements with "connections" new, they are useful. The novelty and utility are essential concepts.
But be creative could mean breaking the existing rules to create the other best destabilizing. This could pose a risk or a man who has a new idea may be a nut. But it would be loosened with a "certain date", that is until the novelty has not happened. In that case it would become a creative genius.


Sunday, April 19, 2015

Falsi storici eccellenti: allora è proprio un vizio antico il nostro?

Quindi... il giornalismo di propaganda esiste e fa danni già da allora?

Confessiamolo: fra tutti gli antieroi del Risorgimento, il principe di Metternich ci e' stato sommamente antipatico. A questo arcinemico non riuscivamo a perdonare una frase sanguinosamente offensiva, segnalata dai manuali scolastici e, pensavamo, pronunciata durante il Congresso di Vienna: “L'Italia è solo un'espressione geografica”. Bene, è il momento di ricrederci. Una ricerca di Fausto Brunetti, consigliere al ministero degli Esteri, ci permette di svelare un caso classico di disinformazione.
Nel saggio “Il pensiero e l'azione de Il Nazionale”, pubblicato per l'Atheneum di Firenze, Brunetti ha ritrovato il primo riferimento conosciuto alla famosa frase che avrebbe pronunciato Metternich. Siamo nell' agosto del '47, ben piu' tardi del Congresso di Vienna, e alla vigilia dei moti risorgimentali. Bene: “Il Nazionale” riporta una volta il giudizio generico “espressione geografica” e poco piu' tardi il fatidico: “L' Italia non è che un'espressione geografica”, riferendola a un dispaccio riservato inviato da Metternich al suo ambasciatore londinese perché ne riferisse a Palmerston. Se non che, passati pochi giorni, lo stesso giornale pubblica il reale contenuto del documento, dove la frase suona: “L'Italia è un nome geografico”. Insospettito, Brunetti ha compiuto ulteriori ricerche, ed ecco la scoperta. La frase completa era: “Italia, nome geografico come quello di Germania...”. Giudizio discutibile, ma non certo insultante: fu l'Italia a caricarlo di valenze negative per fini di propaganda. Ma certi falsi, si sa, sopravvivono all'originale: e cosi' il povero Metternich se n'è rimasto per 150 anni in purgatorio, finché Brunetti è venuto a liberarlo.

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